Litha si celebra il giorno del solstizio d’estate, per convenzione indicato il 21 giugno, anche se astronomicamente può cadere tra il 20 ed il 23 giugno. Però, prima dell’introduzione del calendario solare, questa festa che veniva celebrata a seconda della fase lunare, variava ogni anno la sua data di celebrazione. Quindi a questo punto è lecito chiedersi, visto che quest’anno abbiamo l’ultimo 1/4 di luna calante il 24 giorno in cui la chiesa cristiana celebra la famosa festa di San Giovanni Battista, se si possa procrastinare fino a questa data, per raccogliere le erbe e celebrarla? Ma soprattutto cosa celebriamo San Giovanni che cade il giorno 24 o Litha? Questi sono piccoli dettagli che aprono la strada per una grande ricerca interiore, che soprattutto ci riporta ad ascoltarci e vivere il tempo presente che dipende anche dal ritmo dalla natura stessa. Vedremo poco più avanti come queste due feste cadono quasi in concomitanza e come hanno usanze che sembrano unirle. Fatto sta', che la luce è al suo apice, le giornate si sono allungate ed il caldo (Fuoco) fa da padrone, ma questo punto segna anche l’inizio del declino della luce stessa. Infatti l’etimologia di solstizio dal latino “sol stat” che significa il sole si ferma ed in questa data il sole comincia nuovamente ad allontanarsi, Anche questa festa ha come protagonista il fuoco, che veniva anche utilizzato per le sue proprietà purificatorie, quindi si accendeva un fuoco e si faceva bruciare fino alla mattina del giorno seguente. Mentre l'acqua, simbolo di rigenerazione la troviamo tutt'oggi con il nome di rugiada o guazza di San Giovanni.

Cosa significa Litha?

Dea del solstizio
Litha è la dea sassone del grano, associata all’archetipo materno della terra nel pieno della sua rigogliosità, fertilità e abbondanza. Il grano, inoltre, può essere visto come simbolo di contatto tra il cielo e la terra, perché cresce verso l’alto, partendo dalla terra dove affonda le sue radici e per di più, attraverso le sue spighe ci mostra la connessione con i mondi sottili. Guardando la sua simbologia dal punto di vista pagano, osserviamo la Dea nel suo aspetto di fanciulla che ha incontrato il giovane Dio a Beltane è ora gravida come la Terra che si festeggerà per il suo raccolto a Lunghnasadh. Oltre a ciò, Litha è il giorno più lungo dell’anno ed è per questo motivo che veniva considerato un portale magico (similmente a quanto accade per Samhain)

Anche l’iperico detto anche erba di San Giovanni è simbolo di Litha, infatti tra le piante che venivano raccolte, la più nota erasenza dubbio l’iperico, dato che  si distingue per la sue proprietà calmanti, anti depressive, favorisce il rilassamento ed il sonno, allevia sbalzi d’umore (quindi utile per “Sindrome pre mestruale” e “Pre/Post Menopausa”), migliora la digestione. Inoltre applicato esternamente sulla pelle aiuta a cicatrizzare, utile per eritemi solari e psoriasi. Dunque per le donne dei tempi antichi era una vera panacea, comunque questa erba era anche utilizzata come protettiva. Per riconoscere i fiori giusti basta schiacciane uno, tra l'indice ed il pollice e se macchia le dita di rosso è la pianta giusta. 

Ti propongo alcuni rituali per celebrare la festa

Ritual Litha

La vecchia tradizione pagana vuole che si raccogliessero le erbe tra il 20 ed il 23, mentre quella più nuova praticata in italia fino  fino a poche decine di anni fa vuole che si raccogliessero nella notte tra dal 23 ed il 24 di giugno cioè la sera prima della festa di San Giovanni. Questa usanza raccogliere fiori e piante dai boschi e dai prati per preparare un'aqua speciale, è quindi tramandata da tempi remoti.  I fiori e le piante raccolte sono: iperico, lavanda, Fiori di Sanbuco, artemisia, malva, mantello delle donne, menta, rosmarino, timo e salvia, calendola; chiaramente più erbe contiene e più è preziosa è la pozione. Ricordati che la raccolta si fa con rispetto senza estirpare le piante e ringraziando Madre natura per il raccolto. Dopo di che, si espongono le erbe durante la notte alla benefica rugiada di questa di festa o si mettono in una bacinella con acqua (non di plastica) durante la notte e si lasciano “caricare”. Poi al mattino vengono filtrate in una bottiglia di vetro scuro con un goccio di alcool per la conservazione. Si ottiene così la cosiddetta Acqua di San Giovanni, considerata una vera e propria acqua benedetta capace di scacciare le energie negative accumulate nel tempo; che può essere spruzzata in ambienti o ci si può lavare il viso o fare delle compresse, per ottenere effetti benefici per la salute. Secondo me questo è un segno molto evidente che la festa sia stata assorbita dal cattolicesimo, come successo per Ostara. Comunque se vuoi puoi anche lasciare le erbe ed i fiori, il giorno seguente al sole e filtrale la notte dopo la raccolta, e conservandole nel modo sopra descritto.

In alternativa, durante queste magiche notti, le piante possono anche essere raccolte (come elencato precedentemente) ed esposte in una bacinella (senza acqua) solamente alla rugiada della notte. In seguito il mattino appese e seccate in un posto ombroso e ventilato per venir utilizzate in durante l’anno, fino al prossimo raccolto.


Personalmente io preferisco fare l’olio con i fiori di iperico. Forse per il ricordo della mia infanzia in cui raccoglievo, con mia nonna, i fiori dell’erba di San Giovanni e facevamo l’oleolito. I fiori vengono raccolti tra le 12 e le 15 (quando il sole è più forte) poi si mettono a macerare nell’olio. Io ho imparato a farlo con l’olio di oliva, ma si possono utilizzare altri olii vettori. In seguito si lascia per 1 mese all’ombra ed allo scuro, scuotendolo ogni giorno. Poi vene filtrato ed utilizzato soprattutto in caso di bruciature in cucina, col ferro da stiro, ma è anche ottimo per le rughe si mettono alcune gocce sul viso di giorno.

Sii creativa/o ed ascolta il tuo cuore e fai il rituale come meglio senti, se vuoi anche aggiungendo affermazioni positive, candele ed incensi sbizzarrisciti e goditi questa giornata, come meglio credi.